I neopatentati lo sanno, a volte entrano una marcia e poco
dopo dimenticano quale hanno inserito.
Sotto sotto i vent'anni rappresentano una patente vitale e
oggi, analogamente ad una neo-guidatrice sopraffatta dai primi pensieri di
guida, ho perso per un attimo il controllo della mia vita.
Dicono sia indispensabile vivere questa condizione per apprezzare
quanto vissuto e laddove necessario cambiare rotta, mirare nuovi orizzonti.
Temo di aver perso di vista qualcosa, o qualcosa ostina
ancora a sfuggirmi creando aree vuote di pensiero e magoni permanenti allo
stomaco.
I giudizi altrui prendono il sopravvento, si insinuano perfino
nelle crepe famigliari, vorrebbero vedermi fragile, nuda, lasciata andare. Ed
io, di tutta risposta calco il rosso sulle labbra.
Sono altezzosa – affermano.
La verità è che le menti così ristrette, celano vocaboli tanto poveri da
generare ottuse considerazioni.
Anche stavolta nulla di nuovo sotto al sole. Bisogna nuovamente restringere il campo.
Non rispondo. Non
dialogo, neppure litigo con chi non ho più intenzione di incrociare. Credo nel
tempo, un giorno i cuori avvelenati pomperanno sangue avvelenato, così infetto
da fluire in ciascuna loro vena e arteria. Accecati dall'invidia, non riusciranno ad
evolversi, poiché la prima cosa che smettono di vedere è l’amore.
Giorni di conferme pronte ad essere smantellate solo qualche
ora dopo. Anche il tempo pare aver
cambiato il suo corso, esattamente come il suono della prima sveglia dell’alba
e la mano pronta a posticipare,
rimandando di qualche minuto. Sorrisi
smezzati, cuore pesante e occhi
impavidi.
Non ho una sola aspettativa, l’unico sorriso che mi
rassicura ce l’ho accanto.
Accartocciarsi su pensieri semplici