In aeroporto si respira aria di sicurezza, è talmente vasto da passare inosservati perfino da famme fatale con annesso giubbotto rosso di media lunghezza legato in vita da un cinturone e un romantico rouge ciliegia sulle labbra.
Leggo assonata il gate riportato sul biglietto - 316 e aspetto d'imbarcarmi.
Ogni viaggio regala qualcosa, ti aggiunge un qualcosa che custodirai a vita.
Quasi similmente ad un videogioco progettato su espansioni che sbloccano, facilitano e creano nuovi percorsi man mano che vai progredendo, un viaggio lo si potrebbe mettere sullo stesso piano, un accumulo di punti-esperienza da sommare alla restante parte.
E forse l'unica prerogativa che ho avuto è stata questa, tornare con una nuova espansione.
Non ho mai desiderato estraniarmi dal mondo come in questo momento, fare i conti con me stessa e rivedere il suo sorriso.
Collant pesanti, due o tre felpe, qualche libro e tanta musica in pen drive. Ti avrebbe fatto piacere riceverla, avrei voluto ricrearti anche per pochi minuti un angolo di sole, come tu lo hai regalato a me lo scorso anno.
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